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Il nuovo Laboratorio di Elettrofisiologia dell’IRCCS Policlinico San Donato, inaugurato nel 2015, alla presenza dell’allora Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, è una struttura avveniristica per la cura delle aritmie cardiache complesse dotato delle più avanzate tecnologie oggi disponibili per la cura delle aritmie, anche in contesti complessi, con cardiopatie congenite o degenerative o scompenso cardiaco.
Il Laboratorio di Elettrofisiologia è una struttura pensata dal Professor Carlo Pappone, Responsabile dell’Unità di Aritmologia Clinica ed Elettrofisiologia dell’IRCCS Policlinico San Donato per affrontare le complesse sfide dell’aritmologia contemporanea. Le caratteristiche cliniche dei pazienti con indicazione a procedure di elettrofisiologia sono progressivamente cambiate negli ultimi anni: oltre alle aritmie che dipendono da substrati da rientro (tachicardie da rientro nodale, sindrome di Wolff-Parkinson-White) stanno sempre più aumentando gli interventi di ablazione per aritmie inserite in contesti clinici sempre più complessi. La fibrillazione atriale ad esempio costituisce un problema epidemiologicamente sempre rilevante sia per il presente sia per i prossimi anni, impegnando gran parte delle risorse scientifiche ed economiche del nostro sistema sanitario. Il trattamento di queste patologie costituisce una vera sfida per il futuro e richiede uno sforzo imponente dal punto di vista degli investimenti per offrire strategie ed equipaggiamenti biomedicali innovativi.
Il nostro Laboratorio di Elettrofisiologia è costituito da tre sale dedicate: la Sala Robotica, la Sala d’Integrazione d’Immagine e la Sala per Procedure Ibride.
Le nostre Sale di Elettrofisiologia sono stati progettate per fornire un ambiente ideale dedicato allo sviluppo di un approccio interdisciplinare per i pazienti con aritmie complesse nell’ambito di cardiopatie congenite o degenerative, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco. Il loro design, tramite la completa integrazione di tutte le componenti tecnologiche, offre la possibilità di eseguire procedure ibride, di utilizzare approcci alternativi e consente il trattamento di pazienti emodinamicamente instabili. Caratterizzate da peculiarità ben precise, le tre sale sono state realizzate seguendo principi comuni. Quello dell’ergonomia, innanzitutto, limitando l’installazione di tutte le apparecchiature che possono costituire un ostacolo alla mobilità del personale e dei pazienti. Quello poi della semplificazione dell’interfaccia operativa – tutti i segnali delle varie apparecchiature impiegate convergono su un unico display il cui setting è completamente personalizzabile dall’operatore – consentendo così di focalizzare le informazioni necessarie e limitare l’utilizzo di più monitor, evitando pericolose distrazioni. È stata razionalizzata l’interfaccia del paziente, l’acquisizione dei dati utili alla procedura avviene mediante sistemi wireless, con vantaggi in termini di comfort del paziente e del personale.
Per quanto riguarda, invece, la connettività audio-video, tutte le sale sono dotate di sistemi audio-video e connesse ai più moderni sistemi di comunicazione facilitandone così l’impiego a fini didattici e favorendo lo sviluppo tecnologico delle attrezzature (collaborazione con ricercatori e aziende in tempo reale). Altro principio comune è la completa integrazione con il database del paziente: in ogni momento l’operatore potrà accedere alle informazioni cliniche, incluse le indagini di laboratorio e di imaging, al quale il paziente è stato sottoposto in precedenza. Infine, i cablaggi e gli spazi di connessione sono stati moltiplicati per favorire una facile installazione di apparecchiature mediche sperimentali e un facile upgrading tecnologico, ed è stata creata una completa integrazione del laboratorio con i sistemi di monitoraggio remoto consentendo di gestire il paziente a distanza e intervenire precocemente su situazioni cliniche complesse.
Le tre Sale di Elettrofisiologia hanno una piattaforma tecnologica comune. Per quanto riguarda l’equipaggiamento radiologico, oltre ai sistemi fluoroscopici, abbiamo un sistema integrato per l’angiografia rotazionale che consente la ricostruzione tridimensionale delle camere cardiache fornendo il massimo dettaglio anatomico. Nelle sale abbiamo i principali e più aggiornati sistemi di mappaggio non fluoroscopico. Ogni sistema di mappaggio ha proprie peculiarità ed è in grado di interfacciarsi con gli altri attraverso sistemi d’integrazione, garantendo il massimo delle informazioni ottenibili da ciascuno. Completa integrazione anche dei segnali e connessione remota dei laboratori: tutte le sale sono equipaggiate con un sistema che consente di avere su un unico pannello ad alta definizione i segnali provenienti dai diversi sistemi parametrici e di mappaggio usati durante la procedura. Tale sistema consente, inoltre, di condividere tutte le informazioni relative alla procedura con altre piattaforme di comunicazione, rendendo lo strumento particolarmente adatto a fini scientifici o didattici. La collaborazione continua con le aziende permette, infine, il continuo aggiornamento hardware e software dei sistemi biomedicali.
La Sala 1 – Robotica – è dedicata a una serie di attività, quali: lo sviluppo e la validazione di protocolli software per il trattamento di particolari aritmie in pazienti con anomalie cardiache strutturali, con particolare attenzione ai difetti congeniti; lo sviluppo e la validazione di nuovi cateteri magnetici per l’ablazione e la stimolazione cardiaca; lo sviluppo di nuove applicazioni per la navigazione intravascolare e il posizionamento selettivo dei cateteri di stimolazione cardiaca nel sistema venoso tributario del seno coronarico, nell’ambito della terapia di resincronizzazione cardiaca; lo sviluppo di protocolli per la navigazione epicardica e di approcci combinati endo-epicardici per il trattamento di substrati transmurali. Questo laboratorio è inoltre dedicato allo sviluppo di protocolli di navigazione magnetica per il posizionamento di devices intracardiaci, per la correzione di difetti strutturali o per l’occlusione percutanea dell’auricola sinistra; allo sviluppo di protocolli di navigazione intravascolare extracardiaca con particolare attenzione al distretto cerebrale per le manovre di radiologia interventistica; allo sviluppo, infine, di protocolli per il controllo remoto del sistema e la cura a distanza del paziente.
La sala Robotica è equipaggiata con un sistema di navigazione magnetica che è stato ampiamento testato e sviluppato dalla nostra Equipe. Questo tipo di sistema offre indiscutibili vantaggi in termini di “operatore-dipendenza” della procedura, di sicurezza e di riproducibilità dei risultati. La manovrabilità del catetere e la stabilità del contatto con la parete cardiaca rendono tale ausilio particolarmente adatto per il trattamento delle aritmie in pazienti con anatomie cardiache complesse o nella popolazione pediatrica».
La Sala 2 – Integrazione d’Immagine – si concentra sulla registrazione spaziale dell’immagine per migliorare la precisione di quest’ultima e per fornire uno schema tridimensionale preciso. La tecnologia presente viene usata per sviluppare dispositivi dotati di sensori per il trattamento di cardiopatie strutturali come, per esempio, le protesi valvolari aortiche, dove il sistema GPRS può essere usato per un posizionamento della protesi molto più accurato e per lo sviluppo di protocolli di navigazione per alcuni dispositivi all’interno di immagini angiografiche rotazionali. Basato su tecnologia GPRS, istallato all’interno del flat panel del sistema scopico, questo sistema, derivante da un’applicazione militare, permette una codificazione spaziale estremamente accurata della regione toracica del paziente posizionato sotto il generatore (detettore). Il sistema può identificare l’assoluta localizzazione spaziale di un sensore miniaturizzato dedicato che può essere montato su un qualunque dispositivo intracardiaco, come un catetere, un’endoprotesi o uno stent intravascolare. Tramite una continua localizzazione spaziale 3D del sensore, con un’accuratezza di 1 mm, è possibile monitorare in tempo reale la posizione dei dispositivi dotati del sensore e pertanto posizionarsi precisamente nelle varie strutture all’interno del torace e del cuore del paziente».
La Sala 3 – Procedure Ibride – delle delle Ideato in stretta collaborazione con il team Cardiochirurgico, con Rianimatori e Cardiologi Interventisti, è basato sul sistema Artis Zeego. Questa sistema è stata progettato per garantire la massima accessibilità al paziente e al team medico, permettendo il suo utilizzo in diversi setting operatori. La Sala è stata perciò attrezzata per ospitare procedure ibride rivolte a pazienti complessi e che richiedono un approccio multidisciplinare, come i pazienti affetti da Sindrome di Brugada, per i quali viene effettuata l’ablazione del substrato aritmico situato sulla parete anteriore e tratto di efflusso del ventricolo destro tramite approccio epicardico, o pazienti con fibrillazione atriale, che richiedono un approccio integrato endocardico e minitoracotomico, o quelli candidati alla terapia di resincronizzazione cardiaca nei quali il posizionamento dell’elettrocatetere ventricolare sinistro sia impossibilitato per via percutanea o, ancora, in pazienti con instabilità emodinamica che richiedono, durante la procedura, un supporto circolatorio e un’assistenza intensiva. L’attività clinica e di ricerca della Sala di Procedure Ibride è focalizzata nel creare un approccio multidisciplinare innovativo per il trattamento di pazienti critici, nei quali è indispensabile affrontare più problematiche contestualmente, o nei quali il rischio procedurale è tale da rendere difficoltoso il gesto operatorio in un contesto standard. Particolare attenzione viene prestata allo sviluppo di approcci epicardici mininvasivi, sia che essi contemplino la via toracotomica che subxifoidea. Come “estensione” di questa Sala vi è inoltre una Sala di Controllo dedicata alle procedure in remoto.
Ultima peculiarità del nostro Laboratorio di Elettrofisiologia è la presenza di piattaforme mobili di Telemedicina, le prime a essere utilizzate in Italia in ambito ospedaliero e le prime in Europa in Aritmologia. Il sistema RP-Vita è dotato di navigazione autonoma teleguidata da remoto, con possibilità di mappare un territorio e di fissare alcune posizioni come, per esempio, “stanza 1, letto A”. Il medico da remoto può indirizzare il robot al letto del paziente, senza la necessità di personale locale che movimenti il dispositivo. La funzione di auto-docking riconduce automaticamente RP-VITA a una stazione di ricarica dopo un consulto, al fine di assicurarne la disponibilità per una successiva sessione clinica. RP-Vita è dotato di telecamera ad altissima risoluzione, panoramica, inclinabile e con elevate capacità di zoom, che ottimizza la visualizzazione dei pazienti e di personale eventualmente presente al letto del paziente: la telecamera può essere orientata autonomamente dallo specialista in remoto.