Che cos’è un’ablazione transcatetere (ATC)?
L’ablazione transcatetere (ATC) è una procedura che consente di curare molte aritmie e consiste nell’eliminazione dei focolai o delle vie elettriche anomale che sono responsabili dell’aritmia stessa.
Come avviene l’ablazione transcatere?
L’ablazione viene eseguita solo dopo un esame del sistema elettrico del cuore (detto studio elettrofisiologico – SEE) e nella maggior parte dei casi si effettua nella stessa seduta.
Si introduce nelle camere cardiache un sondino di plastica con una punta metallica; di solito si utilizzano gli stessi vasi già usati per lo studio elettrofisiologico endocavitario. Nel caso l’aritmia abbia origine nel cuore sinistro è necessario introdurre il sondino anche nell’arteria femorale. Attraverso questo particolare catetere viene fatta passare energia elettrica, chiamata radiofrequenza (RF), che riscalda la punta metallica del catetere e può produrre piccolissime bruciature.
Il catetere viene guidato dai raggi x e viene posizionato nella zona dove origina la aritmia o dove è più facile interrompere il circuito elettrico responsabile dell’aritmia: queste zone sono individuate attraverso dei segnali elettrici registrati dalla punta del catetere stesso. In questo modo la radiofrequenza viene applicata solo sul substrato della aritmia eliminandolo senza creare danni ai tessuti normali.
La procedura viene normalmente effettuata in anestesia locale. Il paziente può quindi comunicare la presenza di qualsiasi disturbo al medico che sta effettuando l’esame. E’ però importante che il paziente rimanga fermo per impedire che il catetere si sposti dalla sua posizione, compromettendo il buon esito della procedura. Al termine dell’ablazione viene ripetuto lo studio elettrofisiologico e vengono rimossi tutti i gli elettrocateteri. La durata media della procedura di ablazione, a secondo della complessità dei casi, è di circa di 45-90 minuti.