Fibrillazione ventricolare

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Fibrillazione ventricolare

Il cuore si contrae grazie a strutture cellulari specializzate che generano impulsi elettrici e regolano la loro distribuzione nel cuore stesso.
In condizioni normali l’impulso elettrico origina nel nodo seno atriale, si propaga negli atri e raggiunge il nodo atrio-ventricolare, che è la sola via di comunicazione elettrica tra atri e ventricoli; da qui l’impulso passa al fascio di His e al sistema di conduzione intraventricolare.
COS’È?

La fibrillazione ventricolare (FV o VF) è una condizione nella quale avviene una contrazione non coordinata del muscolo cardiaco dei ventricoli nel cuore. Il risultato è che il cuore non riesce a pompare adeguatamente il sangue. La fibrillazione ventricolare non trattata evolve in asistolia. La fibrillazione ventricolare è un’emergenza medica. Se l’aritmia continua per più di pochi secondi, la circolazione sanguigna cessa, sopraggiunge arresto cardiocircolatorio, arresto respiratorio e successivamente morte.

La fibrillazione ventricolare è una delle principali cause di arresto cardiaco e morte cardiaca improvvisa. Le fibre muscolari ventricolari si contraggono in modo casuale, invece di contrarsi simultaneamente, dunque il ventricolo non riesce a pompare il sangue nelle arterie e nella circolazione sistemica.

La fibrillazione ventricolare è un’aritmia improvvisa e letale responsabile di molte morti nel mondo occidentale, principalmente dovuta a disturbi cardiaci ischemici. Nonostante numerose ricerche, la natura profonda della FV non è stata compresa appieno. La maggior parte degli episodi di FV avviene in pazienti già affetti da altre patologie cardiache, ma talvolta si presenta anche in soggetti senza precedenti. Dovranno essere svolti ancora dei lavori per chiarire il meccanismo della fibrillazione ventricolare.

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L’arresto cardiaco improvviso è una delle principali cause di morte nel mondo industrializzato. Ad esempio nel Regno Unito si registrano approssimativamente 70.000 – 90.000 morti cardiache improvvise all’anno, con tassi di sopravvivenza che raggiungono solo il 2%. La maggioranza di queste morti sono dovute a fibrillazione ventricolare secondaria ad infarto miocardico acuto, il cosiddetto (“attacco di cuore”). Durante la fibrillazione ventricolare la quantità di sangue pompato dal cuore diventa praticamente nulla e, senza un pronto intervento, la morte sopraggiunge in pochi minuti.


 

 

 

PERCHÉ CI SI AMMALA?

È causata dalla presenza di molteplici circuiti d’attivazione dei ventricoli che provocano un arresto istantaneo dell’attività meccanica del cuore. La fibrillazione ventricolare è talora la conseguenza di una tachicardia ventricolare che successivamente degenera in fibrillazione o il risultato di extrasistoli ventricolari maligne in quanto molto precoci. Sia le extrasistoli maligne, che il substrato per la tachicardia ventricolare riconoscono innumerevoli cause.

La fibrillazione ventricolare si verifica più frequentemente in soggetti predisposti e, nella maggior parte dei casi, è la manifestazione di una patologia ischemica cardiaca.

La fibrillazione ventricolare si ha anche in pazienti affetti da cardiomiopatia, miocardite ed altre patologie a carico del cuore. Sono stati riportati casi di FV dovuti a scompenso elettrolitico ed overdose di sostanze cardiotossiche. Esistono tuttavia casi in cui la FV si verifica in assenza di altre patologie o cause evidenti, in questi casi si parla di fibrillazione ventricolare idiopatica.La fibrillazione ventricolare idiopatica avviene con un’incidenza stimata dell’1% del totale degli arresti cardiaci extraospedalieri, nel 3%-9% delle fibrillazioni ventricolari non legate ad infarto del miocardio, e nel 14% delle FV in pazienti di età inferiore a 40 anni.Alcune sindromi recentemente descritte, come la sindrome di Brugada, potrebbero fornire indizi per comprendere meglio i meccanismi alla base delle aritmie ventricolari. Nella sindrome di Brugada, si possono osservare nell’ECG risultante alcune modifiche tra le quali il blocco RBBB e l’elevazione del tratto ST dei contatti V1-V3, con una aumentata predisposizione alla morte cardiaca improvvisa.

L’importanza di queste osservazioni è che le teorie che cercano di spiegare la fisiopatologia e l’elettrofisiologia di questi disturbi devono tener conto dei casi di fibrillazione ventricolare in soggetti con un cuore apparentemente sano. Risulta evidente che ci siano dei meccanismi che non siamo ancora riusciti completamente a comprendere. Sono in fase di sperimentazione nuove tecnologie che permettano di compiere passi avanti in questo processo di comprensione.

COME  SI CURA?
L’unica terapia efficace è la defibrillazione elettrica. In assenza di strumentazione adeguata, come può accadere per strada, vanno praticate le manovre di rianimazione cardiorespiratoria e va chiamata immediatamente un’ambulanza.La fibrillazione ventricolare può verificarsi in persone apparentemente prive di malattie cardiache, ma si possono identificare alcune persone particolarmente a rischio, quali pazienti con un precedente infarto cardiaco o con particolari malattie cardiache. In questi casi è possibile impiantare defibrillatori che sono in grado di riconoscere e trattare automaticamente la fibrillazione ventricolare.

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Aritmie Adulti /Pediatrici


“Trattiamo le aritmie cardiache dallo studio dei geni all’ablazione transcatetere“