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Il cuore si contrae grazie a strutture cellulari specializzate che generano impulsi elettrici e ne regolano la distribuzione nel cuore stesso. In condizioni normali l’impulso elettrico origina nel nodo seno atriale, si propaga negli atri e raggiunge il nodo atrio-ventricolare, che è la sola via di comunicazione elettrica tra atri e ventricoli; da qui l’impulso passa al fascio di His e al sistema di conduzione intraventricolare.
Le bradiaritmie sono disturbi cardiaci nei quali la frequenza cardiaca è più bassa del normale. Il danno che sottende a tale aritmia può essere localizzato al nodo del seno (la zona che genera il battito) o al nodo atrio-ventricolare (la regione che permette il transito dell’impulso elettrico dalle camere atriali a quelle ventricolari).
Le bradicardie sinusali comprendono quindi le varie forme di malattia del nodo sinusale e possono essere caratterizzate da un rallentamento generalizzato del battito o da un improvvisa assenza del battito stesso (nel primo caso si parla di bradicardia sinusale, nel secondo caso di arresto sinusale).
Anche in corso di fibrillazione atriale, sia nel corso dell’aritmia per un blocco della conduzione dell’impulsi a livello atrio-ventricolare, che al tentativo di recupero spontaneo del ritmo sinusale per la presenza di un arresto sinusale, possono occorrere pause anche molto prolungate.
I blocchi atrio-ventricolari (BAV) sono disturbi della conduzione dell’impulso elettrico a livello del nodo atrio-ventricolare. I blocchi atrio-ventricolari sono divisi in tre gradi:
• primo grado o conduzione rallentata, in cui tutti gli impulsi atriali sono condotti ai ventricoli con ritardo;
• secondo grado o conduzione intermittente, in cui alcuni impulsi sono condotti e altri bloccati;
• terzo grado o blocco completo, in cui nessun impulso atriale viene condotto ai ventricoli.
Le bradicardie e le pause possono provocare una riduzione della portata cardiaca che può condurre a disturbi quali capogiro o mancamento (presincope) o completa perdita di coscienza detta sincope.
I principali sintomi delle bradiaritmie sono quindi:
• sincopi (o svenimenti), con completa perdita di coscienza
• palpitazioni
• capogiri;
• astenia
Lo strumento principale per la diagnosi di bradiaritmie è il monitoraggio del ritmo cardiaco, attraverso l’ECG dinamico secondo Holter che può durare da 24-48 ore e può essere proseguito fino a 4 settimane (Holter prolungato). In alcuni casi, per perfezionare la diagnosi può essere necessario un monitoraggio molto più prolungato, che viene effettuato tramite un registratore impiantabile (loop recorder impiantabile), che può essere seguito attraverso monitoraggio remoto.
In alcuni casi le bradiaritmie sono causate da farmaci (ad esempio farmaci beta-bloccanti o farmaci antiaritmici) e regrediscono alla loro sospensione.
In altri casi, in particolare quando le bradiaritmie provocano sintomi, è necessario trattarle con l’impianto del pacemaker.